Chi avrebbe mai detto che sarebbero bastate due chiacchiere su una panchina per trasformare un sogno in un business internazionale? Nasce così Dolly Noire, un brand in evoluzione pensato e realizzato da una start-up italiana composta da quattro giovani emergenti, capitanata da Daniele Crepaldi. Nonostante la sua giovane età, Dolly Noire riesce a generare più di mezzo milione di euro ogni anno. Qual è la storia di Dolly Noire e cosa vuole trasmettere al proprio pubblico?
Dolly Noire, dalle origini ad oggi
Dolly Noire (‘dlynr’) oggi è un marchio di streetwear particolarmente conosciuto dai giovani, ma per raggiungere il successo di cui vanta ha dovuto percorrere una strada in salita, percorso che è stato sostenuto inizialmente dai cosiddetti ambassador, amici dei giovani che hanno poi fondato il marchio. Il compito degli ambassador era di distribuire maglie Dolly Noire ad altri giovani; all’epoca i fondatori della start up erano appena dei quindicenni, ciononostante avevano le idee molto chiare. E così, a poco a poco la distribuzione di capi firmati Dolly Noire si è fatta sempre più intensa, tanto che venne data l’opportunità di fare degli ordini e scegliere addirittura il colore che più si preferiva.
Molti degli ambassador erano ancora minorenni, ciononostante coloro che presentavano una dichiarazione liberatoria di responsabilità sottoscritta dai genitori avevano l’opportunità di rivendere la merce e di guadagnare una percentuale su ogni capo venduto: si trattava a tutti gli effetti di un vero e proprio lavoro.
Nel corso del tempo, gli ordini aumentarono sempre di più tanto che venne stabilito un appuntamento fisso: per due anni il sabato in Piazza Mercanti (Milano) le persone potevano recarsi lì e ritirare il proprio ordine. Già all’epoca veniva impiegata una piattaforma online per arrivare ad un pubblico più vasto, con la differenza che la merce si pagava alla consegna.
Più aumentavano le richieste e più aumentava l’esigenza di sviluppare un sistema di vendita che fosse più efficiente e al tempo stesso che rendesse il lavoro meno pesante; fu proprio da questo momento che si cominciò con le spedizioni vere e proprie, proprio come accade oggi.
Uno dei capi che ha contribuito alla crescita esponenziale di Dolly Noire è il cappellino con la visiera piatta su cui è stato cucito il nome del marchio. Questi inizialmente furono regalati ad artisti di nicchia per poi arrivare ai più famosi rap del momento, molti dei quali sono tutt’oggi molto famosi, come J-Ax, Emis Killa, Fred De Palma e tanti altri.
Dall’idea al progetto: come vengono realizzate le collezioni Dolly Noire
Una delle caratteristiche che distingue Dolly Noire da altri marchi d’abbigliamento consiste nella scelta di un tema specifico per ogni collezione. Durante i primi periodi, infatti, furono realizzati capi d’abbigliamento ispirati alla Divina Commedia di Dante Alighieri, successivamente all’Eneide di Virgilio, all’Odissea di Omero, e molti altri. Lo scopo era di unire l’arte e la cultura allo streetwear.
A seguire nacque l’idea di unire i valori trasmessi dallo sport a sneakers, felpe e tanti altri capi: venne realizzata infatti la collezione Invictus, ispirata dall’omonimo film che vede protagonista Nelson Mandela, dove venne raccontata la storia della nazione di rugby Sudafricana.
Il salto successivo fu la creazione di una linea apparel trendy ispirata all’hockey. Questa idea nacque dopo che il team di Dolly Noire (scopri la collezione Dolly Noire sul nostro shop online, clicca qui), partecipò ad un incontro di hockey, uno sport sicuramente non gettonato in Italia quanto il calcio; lo scopo era proprio di trovare qualcosa di diverso e che non fosse già stato fatto.